Malattia di Parkinson: fattori predittivi di mortalità
L’obiettivo di uno studio è stato quello di identificare i fattori di rischio indipendenti di mortalità in una coorte con malattia di Parkinson nel corso di uno studio prospettico a lungo termine di follow-up.
Un campione di 230 pazienti con malattia di Parkinson selezionato in Norvegia è stato seguito prospetticamente con ripetute valutazioni di sintomi motori e non-motori tra il 1993 e il 2005.
Le informazioni sullo stato di vita fino al 20 ottobre 2009 sono state ottenute dal Registro Nazionale della Popolazione Norvegese. I modelli di rischio proporzionale di Cox sono stati applicati per identificare i predittori indipendenti di mortalità durante il follow-up.
L'età cronologica, la valutazione dei sintomi motori secondo la scala Unified Parkinson's Disease Rating Scale ( UPDRS ), la dose equivalente di Levodopa, i probabili disturbi del sonno REM, i sintomi psicotici, la demenza e l'uso di antipsicotici sono stati inseriti come variabili dipendenti dal tempo, mentre l'età di insorgenza e il sesso come variabili indipendenti dal tempo.
Su 230 pazienti, 211 ( 92% ) sono deceduti durante il periodo di studio. Il tempo di sopravvivenza medio dall'esordio di sintomi motori è stato di 15.8 anni ( range 2.2-36.6 ). I predittori indipendenti di mortalità durante il follow-up sono stati l'età di insorgenza ( hazard ratio, HR=1.40 per 10 anni di aumento, p=0.029 ), l’età anagrafica ( HR=1.51 per 10 anni di aumento, p=0.043 ), il sesso maschile ( HR=1.63, p=0.001 ), il punteggio alla scala UPDRS per i sintomi motori ( HR=1.18 per aumento di 10 punti, p
In conclusione, questo studio di popolazione a lungo termine ha dimostrato che, in aggiunta a età di insorgenza, età cronologica, gravità dei sintomi motori e demenza, i sintomi psicotici prevedono indipendentemente un aumento della mortalità nella malattia di Parkinson. Per contro, non è stato osservato nessun impatto significativo dei farmaci antipsicotici o anti-parkinson sulla sopravvivenza nella coorte in esame.
La prevenzione precoce della progressione dei sintomi motori e dello sviluppo di psicosi e demenza può essere la strategia più promettente per aumentare l'aspettativa di vita nei pazienti con Parkinson. ( Xagena2010 )
Forsaa EB et al, Neurology 2010; 75: 1270-1276
Neuro2010
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